LA STORIA

MAZARA DEL VALLO

Mazara del Vallo (AFI: [maʣˈʣaˑɾa del ˈvallo], Mazzara in siciliano) è un comune italiano di 49 975 abitanti del libero consorzio comunale di Trapani, in Sicilia. Affacciato sul Mar Mediterraneo, alla foce del fiume Màzaro, dista meno di 200 km dalle coste tunisine del Nord Africa. È sede dell’omonima diocesi. Il vecchio centro storico, un tempo racchiuso dentro le mura normanne, include numerose chiese monumentali, alcune risalenti all’XI secolo. Presenta i tratti tipici dei quartieri a impianto urbanistico islamico tipico delle medine, chiamato Casbah (anche Kasbah), di cui le viuzze strette sono una specie di marchio di fabbrica.

Fino al 1863 il toponimo era semplicemente Mazara; il determinante si riferisce al ruolo, svolto in passato, di capoluogo di una delle tre entità poste in essere dalla tripartizione medioevale della Sicilia: la Val di Mazara, appunto. Poco scientifiche sono le proposte relative a una derivazione dall’arabo, smentite, a quanto pare, dalla documentazione antica greca e latina. Di origine pre-ellenica, fu un importante porto fenicio e selinuntino. Nel V secolo a.C. fu conquistata dai romani che la fortificarono e vi tennero un munito presidio. Durante il dominio arabo, nel corso del IX secolo, divenne un importante centro e un trafficato porto del Mediterraneo. Nel 1072 fu conquistata dai normanni e diventò sede di un vescovado con giurisdizione su tutta la Sicilia occidentale. Fino al XV secolo fu città regia e, successivamente, fu feudo dei conti di Modica, dei duchi di Calabria e, nel 1521, dei conti di Cardona. Conserva testimonianze normanne nei resti del castello, risalente al secolo XI, nella chiesetta di San Nicolò Regale, del XII secolo, e nella cattedrale, ricostruita nel Seicento sul vecchio tempio normanno dell’XI secolo, che custodisce statue marmoree del Gagini, un affresco medievale del Cristo Pantocratore e sarcofaghi romani. In epoca barocca si definì il volto urbanistico della città con l’edificazione e la riedificazione di grandi impianti religiosi come: la chiesa di San Michele, ricostruita su un antico cenobio basiliano del XII secolo; la chiesa di Santa Veneranda, con facciata settecentesca; la chiesa di Santa Caterina, edificata nel 1318 e ristrutturata nel XVII secolo, e il Collegio dei Gesuiti. Di grande interesse archeologico sono poi i resti di insediamenti di età paleolitica rinvenuti nelle contrade Roccazzo e Gattolo e in resti di una villa romana di età imperiale in località Costa di Piraino.

 

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